Una notte intensa è appena passata, ho dato visibilità a macchine veloci, ad altre scassate ed alcune fiammeggianti, a furgoni che all’ alba si sono recati al lavoro con autisti sbadiglianti e camion riempiti di materiale logistico, ho osservato le persiane alzarsi, i cani uscire dalle case per i propri bisogni, qualcuno addirittura, quando il sole era già sveglio ed io a riposo, si è appoggiato trovando sulla mia base l’ altezza ideale per osservare chi dal fondo si stava avvicinando.
Sono passate vicino a me biciclette, carrozzine, molti bambini vivaci, alcuni anche troppo, parecchi cani, il prete, un paio di suore, anziani, operai affamati.
Nessuno si è girato a guardarmi, nessuno mi ha salutato, nessuno mi ha chiesto informazioni, eppure io so tutto, io conosco tutto, sono testimone della giornata della piazza di Canda!!
L’ orologio del campanile, di fronte a me, batte le 17 in punto. Tra mezz'ora la musica cambia, i primi già sono arrivati.
Quello con il pallone del Mondiale appena passato inizia a calciarlo contro la mia base, è alta e spessa, un po’ sporca, ma ancora attrante.
È un continuo tam-tam di colpi più o meno forti. Sul suo volto c’è soddisfazione e carica.
Arrivano altri giovani, mi piace osservarli mentre si salutano e si raccontano la giornata che si sta spegnendo. Uno fuma, forse due, facciamo che sono in tre, Diana Blu. Alcuni palleggiano, altri si accordano per la serata imminente.
Ad un certo punto, dopo una rapida conta dei presenti, si creano due squadre: una di fronte l’ altra ed iniziano a calciare il pallone.
I due gruppi sono riconoscibili perché ci sono i “maglietta” contro i “senza maglietta”. Si passano il pallone, si scontrano, si muovono come ballerini di una danza tribale che ha un fine ben preciso... la meta da raggiungere sono io!!
Io sono l’ obiettivo necessario per raggiungere la vittoria finale. Un passaggio, due passaggi, tiro... mancato... per fortuna. Mio fratello, a venti metri da me, non se la passa di certo meglio, passaggio, passaggio, scivolata, passaggio tiro… preso… base 1 punto!!
Il piazzale ghiaioso si pulisce in pochi minuti, corse, scivolate, imprecazioni (ocio che de là ghe stà el prete), tiri fuori bersaglio, tiri validi, il tempo scorre inesorabile come un killer in questo lasso di giornata spensierato.
Si imbrunisce, ma pur subendo qualche perdita il gruppo completo continua a correre inseguendo un sogno: il mio verde, slanciato e longilineo busto verticale... tiro... preso..."2 punti!!" urla un giovane con i capelli lunghi e le scarpe "tiglio" ai piedi, il suo mancino mi ha colpito... che botta, ma che contento lui!
Io tra poco devo riprendere servizio, devo dare luce a chi vuole attraversare la strada, a chi desidera passare per la piazza, devo dare luce alle scalinate fronte Chiesa, i muratori le stanno aggiustando, speriamo facciano un buon lavoro, sembra le vogliano colorare di arancione.
È tardi, sono rimasti pochi ragazzi sudati, sporchi e con ginocchia sbucciate, ormai è ora, io sono pronto a prendere servizio, “quando si accende il lampione finiamo” urla un ragazzo dal fondo. Risultato di 8 a 6, i pochi corrono più veloce, hanno poche energie, ma nessuno vuole sentire gli altri esultare, contrasto, scontro, "
fallo"... "
no no tirate su te te si buttà", "
passa", "
tira!!"… un susseguirsi di urla (
ste attenti che de là ghe el prete orco can ).
È buio, timbro il cartellino e mi accendo, fase di riscaldamento...
Tiro... AHIA!!!... GOL!!! 2 PUNTI!!! 8-8
- “e no era già acceso”
- “non penso proprio deve accendersi del tutto”
- “no mai sta cusì la regola”
- “a ne te si bon a perdere”
- “a te si proprio milanista”
- “no ti te si un juventin ladro”
- “e si”
- “tasi ti che valtri interisti ne savì gnanca come che l’è la musica della CEMPIONS!!!”
...e via… tra venti minuti inizia il TROFEO MORETTI... ed io illumino CANDA CITTA’... a domani giovani Candesi... il “CALCIO LAMPIONE” vi aspetta!!
[Thomas Bonfante]