Le settimane sono state bollenti: sconfitte brucianti, allenamenti tesi, addirittura le vittorie sono state seguite da polemiche allungate.
Oggi il richiamo del generale Caramore alla tifoseria, che rischiava di disperdere un potenziale creatosi negli anni è stato forte, altrettanto imponente è stato lo scatto d’ orgoglio di chi si fregiava di essere il 12 uomo in campo e segnava sul proprio calendario in rosso la notte di Cerea.
Panini col salame e vin brulè fanno da contorno ad un insieme di tifosi, di ragazzi che si riuniscono sotto l’effige della giovane bandiera rossoverde. E’ emozionante il lavoro del leader riconosciuto di questo gruppo, quel Michele Nalio che più di dieci anni fa segnò un gol storico nel derby campanilistico del torneo di calcio a 7 di Canda, che con fare elegante e deciso ha riunito i propri colonnelli per poter, con il tempo, colorare di rosso altri giorni sul calendario sportivo della squadra del Presidentissimo Tomasini.
Ore 14.45, il gomito di qualcuno sembra già quello di Bjorn Borg, c’è attesa per conoscere la formazione che il sapiente mister Zenarelli ha stilato per affrontare la squadra più in forma del momento ‘Nuova Padus Calto’ quando il megafono collegato alla radio cerca l’ interfaccia del microfono e la voce sonante legge:
1 Ramazzina;
2 Magagnini;
3 Hasni
4 Chioldin;
5 Caramore;
6 Ferigato;
7 Dall’ Aglio;
8 Sacchetto;
9 Bonfante;
10 Gonzalez;
11 Sacchetto Montoncelli.
H 15.00 il match inizia, il Canda sembra timoroso e poco propenso a scoprirsi, è proprio questo timore che ha il sopravvento e al primo affondo il Calto passa con un’azione poco orchestrata, basata su individualità, che mette a tu per tu con l’ incolpevole Ramazzina il bomber ospite per lo
0-1.
La partita prosegue sul binario dell’ insicurezza e della grinta..solo..verbale..i giocatori si scannano tra di loro senza badare ad organizzare azioni degne di questo nome, anzi sembrano in balia degli avversari che in varie occasioni rischiano di raddoppiare.
Le redini del gioco Candese sono nelle mani, anzi nei piedi del capitano Gonzalez che sembra predicare nel deserto pur sbagliando ogni appoggio, Montocelli sulla fascia non parte, Sacchetto viene fermato in ogni azione personale, Dall’ Aglio sembra non capire le giocate dei compagni, il centrocampo presieduto dall’ eclettico Chioldin ha scarsa reattività sulle palle da riconquistare, per non parlare della difesa che sembra pronta ad offrire il fianco ad ogni volontà avversaria.
Zenarelli, si alza dalla panchina e ridisegna al volo la propria squadra, nessuno l’ascolta, sembra furioso!! Furioso veramente lo diventa al 34’ quando da un calcio d’angolo, un rinvio sbilenco della difesa offre su di un piatto d’argento all’ esterno destro del Calto la possibilità di raddoppiare. Questo non si lascia sfuggire l’ occasione e con un semplice piattone trafigge per la seconda volta un incredulo Ramazzina a cui non rimane altro che raccogliere la palla in fondo al sacco. 0-2.
Zenarelli si siede ed aspetta il fischio parziale dell’ arbitro per poter correggere i difetti (tutto) della propria squadra.
Passano i minuti necessari e come una manna dal cielo l’ arbitra manda i 22 a bere un the caldo.
Intanto sugli spalti i tifosi rossoverdi spazientiti, più che cantare ed incitare i propri giocatori si fanno onore tra panini col salame e vin brulè..consolazione magra?..non direi!!
Zenarelli negli spogliatoi sembra un leone ferito, disegna sulla lavagna i movimenti base degli esterni e come si devono fare le chiusure centrali, chiede appello all’ orgoglio personale di ogni giocatore ed urlando, cercando di incitare i suoi ricorda i sacrifici che tutti fanno per raggiungere gli obiettivi di inizio stagione….con questa sconfitta andrebbero nel dimenticatoio!!
L’arbitro richiama tutti in campo, si legge negli occhi di Gonzalez e compagni la voglia di riscattare l’ umiliazione subita nel primo tempo e quella celata tra le righe delle parole del mister.
È ora di svegliarsi, questo il motto circolante tra gli undici che Zenarelli ha deciso di riproporre anche nei secondi 40minuti.
La gara riprende, ma il copione non cambia.
Azione lenta sulla sinistra palla in profondità, l’ ottimo Ramazzina esce alla disperata, blocca la palla, l’attaccante lo travolge e si tuffa come uno dei fratelli Marconi dal trampolino olimpico.
Per l’ arbitro è calcio di rigore ed espulsione del disperato portiere di Rasa.
Sembra finita, il Mister sostituisce Hasni, portando la difesa a tre, inserendo il 12 Andrea Zeri.
Il portierone bagnolese, mette i guantoni e con la corsa ondulata che l’ ha contraddistinto per anni si posiziona tra i pali..il suo habitat naturale..il numero 10 avversario appoggia la palla sul dischetto del rigore, prende la mira, Zeri non ha nulla da perdere, fischio dell’ arbitro, rincorsa veloce del giocatore tiro secco sulla destra del Buffon di Bagnolo che si distende tocca la sfera, ma il tiro è troppo potente. 0-3.
Il malumore cresce, sia in campo che sugli spalti. Qualcuno abbandona le tribune e la vendita dei panini inizia a rallentare.
I giocatori del Calto festeggiano proprio di fronte ai tifosi Candesi che mal sopportano sia le ‘elle metalliche’, sia di subire gol..ma forse più la prima..è così che anche i tifosi vengono colpiti nell’ orgoglio. Michele Nalio raduna tutto il quartier generale e sulle note di ‘Villa Nani Mocenigo’
ricomincia una nuova storia.
Canti per tutti, per il capitano, per Caramore l’ arcigno, per Sacchetto il generoso, per tutti anche per Gatti che non c’è più.
Osannati il presidente, il segretario ed il mister, salutato il mai dimenticato Marchesini, cori unici e divertenti, mai una parola contro gli avversari.
Sul campo Dall’ Aglio recupera la palla e di corsa la porta sul disco di centrocampo per riprendere la partita.
Nessuno più parla, nessuno più cerca di incitare gli altri, i 10 rimasti si guardano negli occhi e fanno un cenno di approvazione con il capo.
Il Calto non riesce più a superare la metà campo, azioni corali, contrasti nettamente vinti, Montoncelli sembra Van Basten e Dall’ Aglio Donadoni, proprio dai due milanisti parte l’ azione che porta la palla nell’area avversaria, dribbling di Donadoni che crossa per la testa di Sacchetto che in tuffo colpisce la palla, il portiere si supera, ma non respinge lontano ed il giovane funambolo Montoncelli trafigge da pochi passi anticipando tutti. 1-3.
Il Canda continua nell’ offensiva, ma il Calto si dimostra squadra arcigna e non lascia spazi scoperti.
Gonzalez duetta con Chioldin che intravede dai 30mt il portiere fuori dai pali, pallonetto degno di nota che si stampa sulla traversa.
Rammarico sugli spalti, ma i cori continuano a scaldare i propri giocatori, tanto che nell’ azione successiva calcio d’ angolo dalla sinistra, Dall’ Aglio batte su primo palo dove l’ atteso Magagnini sprezzando il pericolo di un trauma cranico trafigge come un’ ariete.
2-3.
È il 37’ del secondo tempo, Sacchetto salta un uomo, salta in velocità il secondo e dal terzo appena entrato in area viene atterrato dall’ estremo difensore Caltese, dalla tribuna si alza un coro di disapprovazione verso l’arbitro che nega la massima punizione, Gonzalez intelligentemente ha seguito l’azione ed in scivolata con la punta del sinistro di Dio a porta sguarnita insacca per il 3-3 che fa scoppiare di gioia tribuna e panchina..è un tripudio!!
Mancano pochi minuti alla fine della gara, i panini si consumano, come prima della gara, vin brulè per tutti..calcione a liberare l’area del Calto, si impossessa della sfera il bomber ospite, punta Caramore, il Kaiser temporeggia, indietreggia, porta fuori dalla zona calda l’avversario che tira, il difensore alza il braccio per coprirsi il volto, la palla incoccia sul gomito, i protagonisti sono abbondantemente fuori dall’ area, ma per l’arbitro è rigore, il secondo inesistente ed ammonizione per Caramore che disperato non trova neanche la forza per protestare.
Sugli spalti si vive la stessa depressione che colpì i tifosi brasiliani quando al Maracanà Schiaffino segnò in finale della Coppa Rimet il definitivo 2-1 per l’ Uruguay sui Verdeoro.
Delusione e rammarico affliggono i tifosi.
Dagli undici metri si presenta di nuovo il forte numero 10, Andrea Zeri gli si avvicina, gli sussurra qualcosa velocemente nell’ orecchio, questo lo allontana con fare strafottente, sistema la sfera, aspetta il fischio dell’ uomo nero che arriva deciso, il tiro è forte e nell’ angolo opposto al precedente rigore, l’ Andrea Zeri si distende e con un colpo di reni e la mano di richiamo devia sull’ esterno il pallone, è festa sugli spalti.
Il più veloce a raccogliere la respinta è il redivivo Gonzalez che verticalizza subito per Sacchetto che con una finta disorienta l’ avversario e (stranamente) passa la palla a Montoncelli, il nino meravilla accentrandosi fraseggia con Dall’Aglio che subisce uno scontro fisico, portandosi sulla fascia destra il forte esterno lascia partire un cross velenoso sul quale Ferigato si avventa e colpisce di testa facendo tremare la traversa, il silenzio avvolge lo stadio di via Napoleonica, il cielo si ricopre di maestose nubi, le anatre e le oche smettono di starnazzare, la palla rimbalza al limite dell’area di rigore, l’arbitro porta il fischietto alla bocca, Gianluca sviene sugli spalti, Carlos si toglie la sciarpa, Curcio urla verso il cielo, una sirena suona in lontananza,Ciuzza beve un altro brulè, Michele Nalio ha gli occhi gonfi, l’ Elena e le J si abbracciano,un bambino è nato in ospedale a Trecenta, Nanni smette di telefonare, Naldi cancella il bordereau della SIAE, Caramore arriva come una furia sul pallone che avanza verso di lui, l’arbitro alza il braccio, qualcuno sugli spalti non capisce nulla, Melo si accende un’altra sigaretta, Caramore diventa rosso, gli si gonfia la vena della tempia e colpisce il pallone infilandolo direttamente sotto il sette della porta avversaria.
È il 4-3, è la rinascita di Canda!!!
Ho la febbre a 39.3.
Aspetto la telefonata per il risultato ed il resoconto.
Qualsiasi sia la conclusione..come al solito.. Canda vince sempre!